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Usiamo la parola “classico” e ci riferiamo ai “classici” quasi tutti i giorni: a scuola, nei musei, nei teatri, in cucina, nell’abbigliamento, in televisione, al cinema, nei libri. Ma cosa significa veramente? Perché abbiamo bisogno dei “classici”? Si tratta davvero di opere immortali, di espressioni tanto emblematiche di un’epoca, di un’arte, di uno stile, di una cultura? Perlustrando vari campi d’espressione, dall’arte alla letteratura, dall’architettura alla moda, dal cibo alla toponomastica, questo libro riflette sulla durata e sulla caducità delle opere attraverso la Storia, tra cicliche fasi di ascesa e di caduta e tra ribalta e oblio.